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Le direzioni future

 
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La comunicazione all’interno delle aziende si svilupperà nella direzione di un sistema cooperativo che favorirà la definizione spontanea ed imprevedibile di comunità di pratica e di interessi.

Si determinerà una forte sinergia tra il patrimonio informativo, il capitale intellettuale e i luoghi virtuali nei quali si condivide e si trasferisce la conoscenza. Le discussioni, i documenti, i piani ed i programmi potranno essere creati, conservati e riutilizzati. Attraverso la conservazione sarà possibile capitalizzare le relazioni instaurate, i contenuti sviluppati e le attività svolte. In molte aziende è già chiaro dove si trovano le informazioni, chi le conosce, quali sono quelle piů rilevanti e quali i temi e le problematiche di maggiore interesse che generano la maggiore interattività.

E’ ragionevole pensare che le comunità si allargheranno ed estenderanno il dialogo nella ricerca di nuove forme di cooperazione fino a comprendere altre imprese, i clienti, la Pubblica Amministrazione, i consulenti, gli esperti, i fornitori di semi-lavorati e addirittura gruppi di cittadini coinvolti direttamente nell’elaborazione dei progetti. Ambienti specifici a supporto delle comunità virtuali, consentiranno di condividere le idee e faranno confluire le esperienze, variamente situate ed altrimenti disperse.

Nella cooperazione occorrerà individuare e diffondere le migliori pratiche, ma prima ancora sarà necessario progettare laboratori in cui si sperimenterà e dove sarà ammessa la possibilità dell’errore. I progetti saranno monitorati in progress e la conoscenza si estenderà come processo vivo di creazione e di condivisione di nuove esperienze.

I lavori emersi da questi ambienti progettuali, dai laboratori, nati da un’idea, da un’esigenza o da una discussione su una determinata problematica, una volta terminata la sperimentazione, dovranno essere strutturati e formalizzati. Si dovranno prevedere, pertanto, meccanismi di validazione e certificazione dei progetti innovativi e strumenti di patrimonializzazione dell’esperienza, che possano consentirne il riutilizzo. Diventerà cruciale mettere a punto metodi strutturati per la selezione dei progetti delle migliori pratiche.

La tecnologia web si arricchirà di contenuti provenienti dall’area del knowledge engineering e del semantic web. Con le ontologie sarà possibile formalizzare approcci strutturati di cooperazione, codificare metodi e formalizzare le pratiche di lavoro, consentendone lo scambio ed il riuso.

L’attenzione si sposterà dalla gestione della conoscenza alla gestione della capacità di utilizzare con profitto la conoscenza. La direzione sarà quella di costruire collezioni di pratiche condivisibili ed interrogabili.

 
La Missione

KVA Consulting ha come oggetto societario la progettazione di soluzioni informatiche e l’erogazione di servizi di consulenza atti a migliorare la comunicazione, il lavoro di gruppo, la condivisione e la gestione delle informazioni e delle conoscenze...

 
Vision

Il knowledge management è la risposta alla necessità che le aziende hanno di affermare la propria leadership, di aumentare il vantaggio competitivo e di rafforzare la propria identità...

 

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